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Archivio Storico CGIL Basilicata

Archivio Storico CGIL Basilicata (1946 - 1989)

1.124 unità archivistiche collegate (totale del complesso)

Complesso Di Fondi

Storia archivistica:

La documentazione sindacale è sempre stata oggetto di riflessione da parte della CGIL, specialmente negli anni ’70 sotto la segreteria generale nazionale di Luciano Lama, periodo di forti tensioni economiche e sociali durante il quale il sindacato assume un ruolo sempre più preponderante nella scena politica, sociale ed economica dello Stato Italiano.
La documentazione d’archivio del sindacato in questo particolare contesto storico inizia ad assumere un valore non soltanto di testimonianza storica, ma anche formativo, una base di conoscenza funzionale per affrontare vecchie e nuove questioni riguardanti il mondo del lavoro, da parte di chi era chiamato a ricoprire ruoli e competenze all’interno del sindacato.
L’importanza degli archivi sindacali viene evidenziata nel IX Congresso Nazionale CGIL con la presentazione di un progetto di lavoro per la costruzione di archivi e centri di documentazione.
Ai lavori congressuali seguirà poi la pubblicazione di due importanti guide per la storia archivistica della CGIL I centri di documentazione del sindacato. Impianti e utilizzazioni edita nel 1977 e La memoria del sindacato. Guida agli archivi della CGIL edita nel 1980.
La CGIL in questo lungo periodo trascorso dalla pubblicazione delle due guide ha fatto dei significativi passi in avanti in ambito archivistico. Nonostante non si sia realizzato del tutto quel progetto culturale che negli anni Ottanta il sindacato auspicava, oggi contiamo, oltre all’archivio centrale della CGIL, molti archivi della confederazione diffusi su tutto il territorio italiano, molti dei quali sono censiti sul Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
Nel 2008 la CGIL decide di costituire una rete nazionale guidata dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio di Roma, tra i primi interventi viene fatta una rilevazione delle strutture archivistiche e bibliotecarie della CGIL e dei rispettivi patrimoni documentari. Quest’ultima evidenziò una realtà archivistica e biblioteconomica molto frammentata, caratterizzata da realtà all’avanguardia e da altre che avevano soltanto un elenco della propria documentazione stilato su fogli di testo. Questo censimento risultò funzionale per la costruzione di rapporti di collaborazione finalizzati allo scambio di buone pratiche.
Nel 2015 la Fondazione Di Vittorio cura la pubblicazione del volume I nostri granai: gli archivi storici, le biblioteche e i centri di documentazione della CGIL, una raccolta di scritti sul rapporto tra patrimoni archivistici e librari della CGIL e il mondo del lavoro.
Tra le strutture sindacali afferenti alla rete degli archivi della CGIL rientra anche la confederazione lucana, che nel corso degli ultimi anni ha supportato con la propria documentazione molti ricercatori e studenti universitari.
L’archivio storico della CGIL Basilicata al momento si compone dalle due sezioni “Potenza” e “Matera” la cui documentazione risulta conservata presso i rispettivi luoghi di origine. La sezione potentina comprende la documentazione regionale della CGIL, della federazione unitaria CGIL-CISL-UIL e delle diverse categorie, nonché il fondo della camera confederale del lavoro provinciale di Potenza. La sezione materana, invece, comprende la documentazione afferente alla camera del lavoro provinciale di Matera, alla federazione unitaria CGIL-CISL-UIL provinciale e alle diverse categorie provinciali.
Il lavoro di schedatura, condotto a più riprese, ha previsto l’utilizzo dell’applicativo “Archimista”, conforme agli standard archivistici nazionali e internazionali, nato da un accordo di collaborazione sottoscritto nel 2010 tra Regione Lombardia, Regione Piemonte e Direzione Generale per gli Archivi, inizialmente curato dall’Università degli Studi di Pavia e successivamente dal Politecnico di Milano.
Il software in questione ha consentito di schedare le singole unità archivistiche e di riordinarle prima virtualmente, favorendo un’analisi in itinere della documentazione prima del riordino fisico.
In merito alla scelta di una metodologia archivistica da adottare e alla relativa stesura di un quadro di classificazione, oltre a un’analisi preliminare della documentazione per rilevare la presenza di interventi archivistici pregressi, si è provveduto sia a uno studio delle due guide sopracitate, sia a un’indagine sulla casistica nazionale attraverso la banca dati del Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
I materiali a stampa riguardanti la propaganda sindacale e le fotografie risultavano, in entrambe le sezioni, raccolti per tipologie documentarie riguardanti tutte le strutture sindacali della CGIL Basilicata, pertanto, si è deciso di lasciare lo status originario della documentazione e di costituire per ognuna di essa i rispettivi fondi denominati “Stampa e propaganda” e “Archivio fotografico”
Il quadro di classificazione è stato strutturato in sezioni, fondi, serie e sottoserie.
La descrizione archivistica comprende il titolo dell’unità, gli estremi cronologici e la descrizione analitica della documentazione. Nel complesso sono stati riportati i titoli già presenti sui fascicoli. La documentazione all’interno delle singole unità è stata riordinata cronologicamente, contrassegnata dalla segnatura archivistica, con una numerazione continua per ogni serie o sottoserie, dal momento che quest’ultime possono essere incrementate da materiale archivistico ancora non pervenuto.
La documentazione afferente ai vari fondi si compone nella maggior parte dei casi da atti amministrativi e di propaganda: vertenze, comunicazioni, circolari, relazioni, atti dei congressi, materiali relativi a convegni, seminari e corsi di formazione, verbali, accordi sindacali, contratti di lavoro, dati statistici, pareri tecnici ed economici, comunicati stampa e manifesti, per un arco cronologico che spazia dal 1946 al 1990.
Per i fondi più cospicui sono ricorrenti le serie:
• Organismi statutari: raccoglie tutta la documentazione relativa ai principali organi statutari nell’esercizio delle proprie funzioni, quali i congressi, il consiglio, il direttivo e la segreteria; nella maggior parte dei casi si tratta di atti, relazioni, verbali di riunioni, registrazioni sonore e corrispondenza.
• Organizzazione: raccoglie tutta la documentazione concernente le strutture sindacali, l’amministrazione finanziaria e l’azione sindacale; nella maggior parte dei casi si tratta di vertenze, contratti di lavoro, elenchi di personale e delegati, documentazione contabile, tesseramenti, corrispondenza, registrazioni sonore e documenti di propaganda.

Sezione di Potenza
Il primo sopralluogo effettuato per verificare la quantità dei materiali archivistici e il relativo stato di conservazione restituiva un archivio apparentemente ordinato, conservato in circa 80 buste, contrassegnate in alcuni casi dagli estremi cronologici o dall’oggetto della documentazione, ad eccezione di una parte di esse confusa con l’archivio di deposito e con i materiali bibliografici che costituiscono il fondo librario della CGIL Basilicata.
Durante la fase di studio preliminare alle attività di schedatura e di riordino, si è rilevata la presenza di più soggetti produttori e di più fondi archivistici, erroneamente organizzati in unico fondo, riordinato non per funzioni, ma per argomento. Nello specifico, la documentazione, fatta salva una parte di essa, risultava condizionata in buste contrassegnate da estremi cronologici, al cui interno si presentavano singoli fascicoli, in molti casi con documenti prodotti e ricevuti da diversi soggetti, alcuni di questi segnalati con un numero di corda e corredati in copertina da una descrizione delle carte contenute, spesso condizionati insieme per argomento e per annata. Una situazione causata sicuramente dalla conservazione nello stesso luogo dei diversi fondi archivistici, dai trasferimenti e da interventi arbitrari di scarto e di riordino di cui non si conserva, purtroppo, alcuna attestazione.
In sintesi, si è dovuto intervenire non su un singolo archivio ma su un complesso di fondi.
La documentazione all’interno dei fascicoli non risultava ordinata cronologicamente. Molte carte presentano sul margine sinistro dei fori, segno che originariamente questa documentazione era raccolta in contenitori ad anelli; ad avvalorare questa ipotesi vi è la presenza di alcune unità archivistiche relative alle funzioni amministrative e finanziare della CGIL Basilicata.
Il vincolo naturale relativo alla sedimentazione della documentazione era stato totalmente stravolto e quindi qualsiasi intervento successivo, purtroppo, non è in grado di restituire lo stato originario della documentazione. Si è deciso di approntare un quadro di classificazione rispondente alle funzioni amministrative e sindacali dei soggetti produttori, per la ricostruzione dei diversi fondi archivistici. Una operazione non semplice, poiché, in alcuni casi, risultava difficile comprendere se si trattasse di una minuta o di un documento ricevuto e alcune volte si è preferito lasciare le carte così come si sono presentate nella fase di verifica iniziale.
Per quanto riguarda la Federazione Italiana Lavoratori Chimici e Affini di Basilicata la documentazione si presentava già condizionata in un’unica busta contenente fascicoli contrassegnati da un numero di corda e da una descrizione del contenuto in copertina. Non tutta la documentazione era stata prodotta o ricevuta dalla Federazione, ma a volte condizionata insieme per argomento. Tuttavia, in questo caso, si è preferito lasciare lo stato originario delle carte in considerazione di un evidente intervento, seppure improprio, di riordino.
Volendo fare un excursus sulla documentazione conservata, possiamo evidenziare sicuramente la serie dei Congressi, con il primo congresso regionale del 1966, la documentazione relativa allo sviluppo economico della Basilicata e al problema delle acque e dell’irrigazione; il fondo della Federazione Unitaria, che si compone anche delle carte relative al terremoto dell’80 e alla
conseguente costruzione dei centri sociali in Basilicata con documentazione tecnica e amministrativa. La documentazione più antica è quella del sindacato degli elettrici, del quale conserviamo il verbale di istituzione del 1946 e il registro dei verbali del 1949.
Da un recente intervento di riordino di alcuni locali della CGIL Basilicata, adibiti a deposito di vari materiali, sono stati recuperati altri materiali d’archivio, circa 12 buste di documentazione, 150 manifesti conservati anche in più copie, 500 fotografie e 80 audiocassette che riproducono momenti di vita sindacale della CGIL Basilicata, quali: conferenze, manifestazioni, scioperi e congressi.
La documentazione cartacea rinvenuta afferiva ai fondi archivistici già descritti; si è provveduto, così, ad un riordino della stessa, tenendo conto sia dei soggetti produttori, sia del vincolo naturale di sedimentazione delle carte. Quest’ultima ha in parte incrementato le unità archivistiche già esistenti e dall’altra ha comportato l’inserimento e la descrizione di nuove unità.
I manifesti, le fotografie e le audiocassette, invece, afferiscono alle diverse strutture orizzontali e verticali della CGIL Basilicata, ma si presentano come complessi di documenti raccolti sulla base di caratteristiche comuni. Nel rispetto della storia archivistica della documentazione in oggetto si è ritenuto opportuno mantenerne l’ordinamento originario inserendo la raccolta dei manifesti, come si è già accennato, nel fondo “Stampa e propaganda”, mentre le fotografie e le audiocassette in due rispettivi fondi “Archivio fotografico” e “Archivio sonoro”, per non incorrere in riordini arbitrari. Questi materiali, avendo un carattere di propaganda, venivano spesso conservati in copia presso le diverse strutture della CGIL Basilicata, risultando complicato stabilirne l’effettiva provenienza.

Sezione di Matera
Nei primi mesi del 2021 è stata recuperata la documentazione concernente l’attività sindacale della CGIL di Matera, attualmente conservata presso la sede della Camera provinciale del Lavoro di Matera, un tassello importante che completa sia il lavoro archivistico finora perseguito, sia il quadro storico e istituzionale della CGIL su tutto il territorio lucano. Il fondo archivistico della CGIL di Matera si presentava condizionato in circa 120 faldoni contenenti documentazione relativa a un arco temporale compreso tra il 1950 e il 1990. I materiali archivistici risultavano conservati in un locale di deposito insieme ad altre tipologie di materiali, quindi, si è provveduto a spostare tutta la documentazione in un unico ambiente, provvedendo a collocarla su apposite scaffalature in unità di condizionamento.
La documentazione relativa agli anni Cinquanta e Sessanta riguarda prevalentemente le categorie bracciantili, gli assegnatari della riforma agraria e gli interventi locali della Cassa per il Mezzogiorno. La documentazione degli anni Settanta riguarda, invece, tutte le categorie sindacali, in modo particolare quella dei chimici. Si evidenzia la presenza di diversi studi degli anni Sessanta e Settanta riguardanti lo sviluppo architettonico e urbanistico di Matera.
Si contano circa 2000 fotografie ritraenti i principali momenti della storia del sindacato materano degli anni Settanta-Novanta e circa 150 manifesti sindacali.

Soggetti conservatori

Soggetti produttori